La Suprema Corte si è espressa in tema di responsabilità ex art. 2051 c.c. in caso di risarcimento del danno
Il caso riguarda un pedone, il quale scivolando su un cubetto instabile della pavimentazione della strada, non visibile e non segnalato, riportava lesioni personali alla caviglia sinistra
La Cassazione ha colto l’occasione per rivedere la giurisprudenza ormai superata basata sui caratteri dell’insidia e del trabocchetto.
Accolta in primo grado, il risarcimento del danno veniva rigettato in secondo grado, dal giudice territoriale che dava ragione al Comune.
Per la Cassazione, invece, rispetto alla fattispecie, il caso doveva essere esaminato alla luce dei principi di cui all’art. 2051 c.c.
Infatti la presunzione di responsabilità di danni alle cose si applica quando la custodia del bene sia esercitabile nel caso concreto e tenuto conto delle circostanze.
Ergo nel caso concreto la pavimentazione era instabile e non segnalata.
Il Comune pertanto è stato condannato al risarcimento del danno subito dal pedone
La valutazione delle circostanze deve pertanto essere concreta e documentata.
Il parametro di valutazione del Giudice dovrà quindi basarsi sugli elementi che il richiedente rappresenta
Questi elementi possono essere fondamentali anche in caso di trattativa stragiudizale.